TEATRO MOTORIO COME E PERCHE'  

Un nuovo modo di concludere un anno scolastico con una verifica finale che tiene conto di tutte le attività svolte, e che da' a tutti gli alunni l'opportnità di mostrare ai propri genitori una buona parte delle esperienze fatte, coniugando l'attività motoria con l'attività espressiva.

 

SPETTACOLO TEATRALE MOTORIO  

Per alcuni anni ho effettuato un progetto di educazione motoria nella scuola elementare della mia città e puntualmente le insegnanti mi hanno chiesto di organizzare un momento di verifica finale visibile anche da parte delle famiglie.  

Decidere di organizzare una manifestazione sportiva più o meno competitiva  come momento conclusivo di un anno di lavoro, mi sembrava  " limitante "  rispetto alla varietà del lavoro effettivamente svolto in palestra, ma sembrava riduttivo soprattutto nei confronti di  quei bambini che pur non possedendo particolari doti atletiche avevano tuttavia compiuto un percorso di crescita personale molto significativo! 

Ho perciò ritenuto opportuno cedere alle società sportive il compito di rappresentare la “Competizione”, preferendo ad essa una manifestazione che desse l'opportunità di mostrare ai genitori gran parte delle attività che sono state realmente svolte da TUTTI i bambini nel corso dell'intero anno scolastico, coniugando l’attività motoria con l’attività espressiva. 

Così,  mi sono messa davanti al computer ed ho scritto delle storie! E che cosa centrano le storie con l’educazione fisica? Niente, naturalmente, il racconto che ho scritto è semplicemente la traccia narrativa che unisce in un’unica trama un insieme di  “esercizi” che si susseguono in un ordine logico impegnando più volte tutte le classi interessate nel progetto. 

E’ nato così lo spettacolo Teatrale/Motorio

Per capire meglio quello che intendo dire analizziamo come esempio uno degli spettacoli realizzati. Il tema suggerito dalle maestre era quello dell’Intercultura, così, per evitare di cadere nella solita struttura del saggio a Tema, tipica delle feste di fine anno delle nostre società sportive, mi sono inventata una trama dove un  fantomatico architetto vuole costruire una città ideale nella quale però dovrebbero andare a vivere solo …... “Persone con gli stessi gusti”  recita l’architetto ”Che parlino la stessa lingua, che abbiano lo stesso colore della pelle, persone che apprezzino le stesse letture, gli stessi sport ……”. Così, scrive un’ inserzione su un giornale dove si leggono queste parole “ Cercasi bambini per città ideale”. I filmati inseriti nel testo sono necessariamente brevi per non appesantire il file ma mi augurano che incuriosiscano chi fosse interessato ad approfondire l’argomento.